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23 maggio 2021
GIORNATA DELLA LEGALITA’ - 23 MAGGIO
La giornata di oggi segna un triste momento della nostra storia che rimanda alla memoria un fatto tragico e imprevedibile: la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo assieme alla loro scorta costituita dagli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Una bomba posizionata a Capaci, lungo l’autostrada nel tratto in cui doveva passare il magistrato, fu azionata al fine di far tacere una voce, eliminare un pericolo e punire un ribelle ad un sistema... Tutto era calcolato. Anche l’efferatezza della strage che ha ridotto a brandelli i corpi di questi eroi che volevano, con la legalità, debellare la Piovra, ovvero Cosa Nostra. Uno Stato che ha bisogno di eroi é una nazione che deve ancora lottare per essere libera.
Oggi, come ieri, tanti, in silenzio, conducono una lotta logorante contro questi mostri invisibili che avvelenano la nostra società e le nostre istituzioni. E solo con la cultura della legalità possiamo migliorare questo Nostro Paese e rompere le catene che ci imbrigliano a questo male sociale alimentato dalle organizzazioni criminali.
Il loro esempio dovrà essere,per noi, un modello per non chinare mai il capo e ribellarci, denunciando e lottando. Solo così quelle morti non saranno vane e un giorno non avremo più bisogno di altri martiri per la Patria. Ognuno di noi deve ricordarsi di compiere il suo dovere, di cittadino, sempre, nella legalità.
Oggi come 29 anni fa siamo tutti dalla parte di Giovanni Falcone, dell’onestà e della giustizia.
UNA PISTOLA TRA LE MANI
Una pistola tra le mani,
e tutti i timori son lontani,
sembra di poter spaccare il mondo,
sicurezza di un cuore immondo
che non sa comunicare
e nel fondo della sua forte lordura,
più di tutti ha paura,
di un mondo così grande,
del male che ovunque incombe,
dentro di sé più forte ancora.
Indietro non si può tornare,
senza capire come fare,
a sentirsi forte e particolare
e imparare a non temere
solitudini immani
senza una pistola tra le mani.
Antonella Alemanni
La giornata di oggi segna un triste momento della nostra storia che rimanda alla memoria un fatto tragico e imprevedibile: la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo assieme alla loro scorta costituita dagli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Una bomba posizionata a Capaci, lungo l’autostrada nel tratto in cui doveva passare il magistrato, fu azionata al fine di far tacere una voce, eliminare un pericolo e punire un ribelle ad un sistema... Tutto era calcolato. Anche l’efferatezza della strage che ha ridotto a brandelli i corpi di questi eroi che volevano, con la legalità, debellare la Piovra, ovvero Cosa Nostra. Uno Stato che ha bisogno di eroi é una nazione che deve ancora lottare per essere libera.
Oggi, come ieri, tanti, in silenzio, conducono una lotta logorante contro questi mostri invisibili che avvelenano la nostra società e le nostre istituzioni. E solo con la cultura della legalità possiamo migliorare questo Nostro Paese e rompere le catene che ci imbrigliano a questo male sociale alimentato dalle organizzazioni criminali.
Il loro esempio dovrà essere,per noi, un modello per non chinare mai il capo e ribellarci, denunciando e lottando. Solo così quelle morti non saranno vane e un giorno non avremo più bisogno di altri martiri per la Patria. Ognuno di noi deve ricordarsi di compiere il suo dovere, di cittadino, sempre, nella legalità.
Oggi come 29 anni fa siamo tutti dalla parte di Giovanni Falcone, dell’onestà e della giustizia.
UNA PISTOLA TRA LE MANI
Una pistola tra le mani,
e tutti i timori son lontani,
sembra di poter spaccare il mondo,
sicurezza di un cuore immondo
che non sa comunicare
e nel fondo della sua forte lordura,
più di tutti ha paura,
di un mondo così grande,
del male che ovunque incombe,
dentro di sé più forte ancora.
Indietro non si può tornare,
senza capire come fare,
a sentirsi forte e particolare
e imparare a non temere
solitudini immani
senza una pistola tra le mani.
Antonella Alemanni